Lo sa bene il Giappone che nei giorni scorsi – riporta il Guardian – ha deciso il suo programma per utilizzare le proprie riserve di idrati di metano intrappolate sotto il mare, che teoricamente potrebbero rendere il paese energeticamente indipendente per circa un secolo. Il governo nipponico ha previsto un budget di un miliardo di dollari con il quale la Japan Oil, Gas and Metals National Corporation, dalla prossima primavera inizierà a trivellare a largo della costa sudorientale giapponese per sondare la possibilità di estrarre questo ghiaccio infiammabile. Se tutto andrà bene gli idrati di metano giapponesi potranno essere utilizzati su scala commerciale dal 2018.
Dunque, se si supereranno le non poche difficoltà tecniche legate all’estrazione, in Giappone presto muoverà il primo passo verso una nuova fonte fossile che potrebbe avere un ruolo importante nel mix energetico futuro: il metano, con meno emissioni, è visto da molti come la fonte di transizione verso un sistema energetico a basse emissioni; peraltro le riserve di idrati di metano sono sparse in molte zone del globo tra le quali le coste nazioni affamate di energia come Cina e India. Anche la stessa Cina, il Canada, la Corea del Sud e gli Stati Uniti hanno programmi di ricerca per riuscire un giorno ad estrarre il metano dagli idrati.
Il possibile contributo degli idrati di metano però presenta notevoli rischi. Se questa fonte fossile a livello di emissioni è meno dannosa di petrolio e carbone, c’è però la possibilità che l’estrazione causi fughe di metano in atmosfera e cioè esporrebbe il pianeta a conseguenze disastrose per il clima. E, come raccontano diversi esperti sentiti dal New York Times in un approfondimento dell’anno scorso, se stabilizzare e catturare e bruciare gas serra pericolosi, come appunto il metano, sarebbe una buona cosa per il clima, va detto che molti giacimenti marini di idrati di metano sono posizionati sopra a riserve di metano in forma gassosa che potrebbe accidentalmente fuoriuscire in atmosfera.
Certo, i tecnici della compagnia nazionale giapponese, sentiti dall’Asian Times, rassicurano, spiegando che “gli idrati di metano non sono che acqua e metano e non contengono sostanze pericolose” – ma è come dire che la CO2 non è una sostanza pericolosa: un’affermazione vera quanto falsa – e rassicurano sulla stabilità degli idrati e sull’innocuità del processo di estrazione.

